papa - New Photo Volpi

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Bruno Volpi nasce a Seveso il 9 marzo 1924 e già da giovane coltiva la sua passione per la fotografia leggendo i giornali da lui stesso messi in vendita presso l'edicola di suo zio, situata nella stazione di ferroviaria Seveso facendo anche lo strillone sulle pensiline. L'esperienza di giornalaio gli è servita per poter aprire una sede a Baruccana per poi cederla ala sorella Luigia. Più avanti collabora col padre Luigi nella conduzione della bottega artigiana  che fabbrica  mobili. Fatto prigioniero durante la seconda guerra mondiale, e deportato in Germania, si salverà anche grazie alla passione della fotografia ,  scattando le foto ai tenenti con gli apparecchi fotografici di loro proprietà. Fonda la sua vita su tre valori di primaria importanza: la famiglia, la fede e il lavoro  coltivato  fino all'ultimo con intelligenza e professionalità. Condivide  questa attività con la moglie Marisa , prematuramente scomparsa nel 1999 , che nella sua sartoria confezionava abiti da sposa assieme alle tre dipendenti. Negli anni '50 continua l'attività della sua bottega artigianale, specializzata nella costruzione di mobili intarsiati, con i suoi oltre 10 dipendenti, facendo attività di marketing regalando il fotoservizio matrimoniale a chi gli commissionava l'arredo casalingo, acquisisce parecchia clientela anche nell'ambito matrimoniale. Nel frattempo nascono   i quattro figli: Emanuele, MariaGrazia, Mario e Giuliano. Nel 1959, dopo il tracollo dell'azienda famigliare dovuta al dispiacere per la perdita del figlio Emanuele investitio da un'auto, seguita dalla nascita del quinto figlio chiamato con lo stesso nome in memoria del primogenito, decide di ricominciare con l'attività fotografica che aveva coltivato per hobby, visto la richiesta ormai troppo elevata, e i suoi scatti iniziano ad essere pubblicati anche sui giornali locali. Curando l'educazione dei figli, segue anche la vita parrocchiale nella sistemazione degli arredi Sacri e come lettore nelle  Sante  Messe, a volte coadiuvato dalla sorella Suor Emanuela residente a Roma. Come responsabile delle sacre letture insegna anche a diversi giovani del paese; da non dimenticare i diversi presepi artistici creati in occasione del Santo Natale. Negli anni settanta insegna l'arte fotografica ai figli allargando così l'impresa famigliare  che  diventa una delle più grosse agenzie fotografiche della Brianza.  L'agenzia  applica metodi derivati dalla fotografia americana e si contraddistingue anche per essere la prima in Italia a far stampare i fotomontaggi matrimoniali su carta fotografica a colori con elaborazioni fino ad allora impensabili. Frequentando l'ambiente dei set cinematografici milanesi, e vista la sua esperienza nel muoversi sul set, viene chiamato anche a  partecipa re  a parecchi film con la regia sia di Federico Fellini che di Ermanno Olmi. Ama le belle arti ,  soprattutto  quelle figurative , e  con i suoi reportage segue anche diversi pittori di fama internazionale e non per documentare le loro esposizioni o i   concorsi di pittura. Nella metà degli anni '70, non esita a lasciar crescere i capelli e la barba a dismisura per poter posare come modello per il pittore sevesino Federico Von Rieger nella sua opera dedicata a Gesù di Nazareth. I suoi scatti, soprattutto quelli documentativi delle operazioni di recupero del dopo diossina oppure quelli a carattere religioso sono stati pubblicati su diverse riviste nazionali e non. Segue i figli fino al 2005 presso lo studio fotografico di via T. Trieste a Baruccana, ritirandosi poi a vita privata. Si è serenamente spento nel suo letto il 21 agosto 2010 in  quel  delicato, sincero e profondo  silenzio che l'ha sempre accompagnato nella vita.
L'archivio creato viene tutt'ora conservato dal figlio Emanuele presso il suo  studio fotografico.
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